ore 11:53 –––Roma, Ponte di Testaccio

[messaggio whatsapp di ilenia a silvia]
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Un amico, Federico Primosig, ci racconta che lì, proprio a Largo Marzi, era stato ammazzato un fascista. Lui passava per caso, a correre sul lungofiume, e aveva visto il corpo. La scritta sul muro lo ricorda.
Subito a fianco dell’ingresso, sulla destra, tra gli alberi, si stende il campo rom. Quel che ne rimane. Anni fa era fitto di roulotte e baracche, tutto lungo gli argini del fiume; sgomberato più volte, puntualmente rifiorisce, più piccolo, più nascosto, quasi invisibile. Lo spazio del fiume è del resto tutto un mondo parallelo che pullula di vite –– la vegetazione che cresce come selvatica dà rifugio a brandine, materassi, fornellini, sedie, coperte, tende. Ospita e nasconde.
Decidiamo di non riattaccarlo – la città è viva, reagisce.
°ore 14:30–––Short Theatre
Nello spazio della tettoia allestito da Cheap si svolge l’assemblea aperta organizzata da RISP, sindacato autorganizzato. Aderisce anche Il Campo Innocente, il collettivo di cui facciamo parte. È un cerchio largo di sedie, ci ritroviamo dopo molto tempo, dopo aver occupato tuttx insieme il Globe Theatre ad aprile – molte delle tecniche e dei tecnici che lavorano a Short Theatre fanno parte di RISP. La situazione nel mondo dell’arte e della scena non è cambiata: nessun tipo di welfare, molta precarietà, pochi finanziamenti, istituzioni obsolete. Tutto aggravato dallo scenario pandemico. Ci diciamo che è stato difficile in questi mesi portare avanti le lotte, che la ripartenza ci ha obbligatx a una velocità raddoppiata nel lavoro, spesso a condizioni peggiori. Uno dei temi che discutiamo è come riuscire a riprendere lo spazio pubblico nella fase postpandemica – tornare ad occupare con i corpi lo spazio, nella sicurezza e nella cura dei corpi di tuttx, soprattutto quelli più esposti e più fragili. Leo racconta che il poster con l’immagine di Lola è stato strappato, e che il giorno prima la performance in piazza di Amanda Piña, Frontera / Procesión - Un ritual del agua è stata disturbata da un gruppetto di destra, più o meno organizzato. Lo spazio pubblico è la questione, concordiamo, lo spazio pubblico è sempre meno accessibile e sicuro – almeno per noi.
Qualche settimana dopo (9 ottobre, di sabato) in piazza del Popolo un corteo No Vax si trasformerà in un raduno neo-fascista, culminato con l’assalto alla sede della CGIL. In Italia si torna a parlare delle molte organizzazioni neofasciste e xenofobe, che spesso si strutturano in maniera carsica per poi tornare alla luce in maniera improvvisa e violenta. Come se – ogni volta da capo – fossero fenomeni nuovi e sconosciuti. Ma sappiamo bene che così non è.
Chi occupa lo spazio pubblico?